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creazione

Stato Pontificio

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Regno d'Italia

Gli Ebrei arrivarono a Roma dopo il 161 A.C. e vi si stabilirono grazie ad un accordo tra Romani, Pagani e Giuda Maccabeo; nel 69 A.C. Pompeo Magno porto' altri Ebrei come prigionieri e questi furono comprati e 

liberati dai loro correligionari romani.

In questo periodo la Comunita' Ebraica era molto numerosa e abitava al di la' del fiume Tevere; con il

succedersi dei vari imperatori e visse periodi piu' o meno tranquilli, fino a che nel 1555 Papa Paolo IV 

emano' la bolla cumnimis absurdum e definiva gli Ebrei degli insolenti che vivevano in mezzo ai 

Cristiani e commettevano misfatti a vergogna del mondo Cristiano.

Egli decise di separarli dai Cristiani e di fargli indossare un segno di riconoscimento: lo sciamanno:

per le donne erano due righe blu sul velo del cappello e per gli uomini un cerchio giallo sul copricapo;

non potevano avere servitu' Cristiana e il loro lavoro doveva essere solo il commerciante.

Gli Ebrei furono rinchiusi nel ghetto nel rione S. Angelo: questa parola e' l'abbrevazione di borghetto

oppure viene dall'Ebraico dalla parola get che significa separazione.

Il ghetto venne recintato da un muro che iniziava da ponte quattro capi verso portico d'ottavia proseguendo fino a vicolo Cenci; lungo il muro c'erano due portoni (uno su piazza Giudea e l'altro 

davanti a S. Angelo in Pescheria) che si aprivano all'alba e si chiudevano dopo il tramonto.

La strada principale era via Rua ,entrando nei vicoli si arrivava alla Piazza del Macello (dove si faceva la 

shechita' agli animali)) e alla Piazza delle Tre Cannelle (costituita da una fontana) .

Proseguendo per via Rua si arrivava a via delle Azzimelle dove c'erano i forni per il pane azzimo ,piu'

avanti c'era via delle Fiumara situata di fronte al Tevere dove erano frequenti le inondazioni e le case 

allagate fino al secondo piano.

In questo periodo anche le Sinagoghe furono chiuse ma nel 1566 il Papa accetto' di far radunare tutte le 

"scole" in un unico edificio di fronte al "mercatello degli Ebrei" : qui si sistemarono la Castigliana la Nova

e la Catalana .

Nel 1573 Papa Gregorio XIII decise di mettere una guardia per proteggere il ghetto da coloro che osavano

fare tumulti contro gli Ebrei; contemporaneamente decide di obbligare gli Ebrei ad assistere alle prediche

per le conversioni durante ogni sabato.

Coloro che si distraevano venivano bastonati .

Nel 1589 Papa Sisto V decise di ampliare il ghetto fino al Tevere e di questo se ne occupo' l'architetto

Domenico Fontana; le famiglie benestanti vivevano nella parte alta e i poveri vicino al fiume; visto che gli 

Ebrei per bere attingevano l'acqua dal Tevere Papa Paolo V decise di far costruire un pozzo.

Nel 1656 gli Ebrei furono murati nel ghetto per colpa della peste e le loro condizioni di vita non furono 

molto buone; tra 1740 e 1774 furono aperte una manifattura di seta, una fabbrica di cappelli e una farmacia;

purtroppo questo duro' poco perche' Papa Pio VI decise di mettere la polizia nel ghetto .

Il 15 febbraio 1798 venne proclamata la Repubblica Romana e le porte del ghetto furono spalancate, ma 

nel 1814 Papa Pio VII decise di sbarrare di nuovo le porte e gli Ebrei ebbero un periodo di pace con il suo

successore Papa Pio IX che decise di far smantellare le mura il giorno prima di Pesah.

Il 20 settembre 1870 arrivarono gli Italiani dalla Breccia di Porta Pia, cadde il potere temporale dei Papi

e gli Ebrei furono liberi.

Tra i lavori  piu' importanti che gli Ebrei svolgevano in quel periodo troviamo : il ciabattino, l'acquaiolo,

lo stracciarolo il carrettinaio, i giubbonari e il friggitore.

Il ciabattino girava per la strada con un pezzo di cuoio per fare le suole delle scarpe.

L'acquaiolo vendeva l'acqua presa dal fiume Tevere.

Lo stracciarolo girava con un carretto con abiti vecchi.

Il carrettinaio era colui che affittava e riparava i carretti.

I giubbonari fabbricavano giubbe che erano delle giacche di stoffa .

Il friggitore aveva una bottega con dei pentoloni dove friggeva polenta, zucca , carciofi e broccoli.

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