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IL GHETTO DI MANTOVA

 

La comunità ebraica di Mantova è una delle più antiche e vitali nella storia d’ italia.

Si ha notizia della presenza degli ebrei a partire del 1145.

Arrivarono Nuovi immigrati ebrei dalla Provenza , Germania e Roma.

Nel 1500 si contavano 3000 ebrei in città e praticavano diversi lavori tra cui da ricordare la prima tipografia in caratteri ebraici di Abraham Conat.

Sappiamo anche dell esistenza di numerose sinagoghe sia di rito italiano che tedesco.

Mantova nel XVII secolo era sotto il controllo dei Gonzaga , dinastia tollerante nei confronti degli ebrei perché conoscevano le capacità commerciali ed il benessere che avrebbero portato all’ economia,  ed infatti quando il papa Paolo IV decise di istituire i ghetti con la bolla Cum nimis absurdum nel 1555 i sovrani cercarono si opporsi anche se in realtà si era a conoscenza di atti di intolleranza da parte dei ceti più poveri fomentati dai francescani . La comunità ebraica cominciò a decadere e la situazione peggiorò con la peste e l’arrivo dei lanzachinecchi nel 1630 vennero chiusi nei ghetti e costretti a portare segni di riconoscimento.

Nel 1708 con la dominazione Austriaca le condizioni degli ebrei migliorarono gli ebrei poterono svolgere altri lavori e gli fu permesso di non indossare il segno di riconoscimento . Nel 1798 il ghetto venne definitivamente chiuso con l’ arrivo delle truppe napoleoniche.

Del ghetto oggi è rimasto molto poco solo una delle sei sinagoghe nel 500 ce n’ erano più di 12.

Questa sinagoga si chiama di Norsa Torrazzo e venne ricostruita fedelmente nel 1899 ed il nome deriva dalla famiglia Norsa famiglia molto importante a Mantova e diviene pubblica nel 1751 e si ecora in stile barocco.

Mantova era abitata da 480 famiglie composte da sei persone. Abitavano in case e potevano spostarsi da un appartamento all’ altro senza scendere ma usando dei ballatoi

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