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Repubblica di Genova

Ghetto Ebraico di Genova

Il Ghetto di Genova era anche chiamato Lanterna , la presenza ebraica in questa città ebbe inizio 1942 quando i sovrani di Castiglia  nel 1942 espulsero gli ebrei dalla Spagna e molti di loro vennero accolti a Genova  per le loro abilità commerciali  per aiutare l’ economia in crisi dopo la peste.

I genovesi non furono contenti sia per questioni religiose che economiche  perché temevano le capacità commerciali degli ebrei sefarditi .

Nel 1493, i primi 300 ebrei provenienti da Barcellona fu permesso di stabilirsi in un piccolo quartiere che, a partire dal 1660 divenne il ghetto vero e proprio sul territorio della parrocchia di S. Agnese  La zona venne recintata con alte cancellate e dotata di due varchi sorvegliati. Agli Ebrei fu concesso di costruire una sinagoga che oggi non c’è più e un cimitero . Queste disposizioni vennero registrate in dei capitoli in cui vennero stabilite le condizioni degli ebrei genovesi che godranno della protezione del governo.

L'osservanza di queste disposizioni e' affidata a due senatori, che saranno chiamati protettori degli ebrei , e che dovranno vigilare sull'andamento della comunita' ebraica. Questi accordi dovevano durare 10 anni oppure 5 nel caso se ne avvertissero le esigenze.

E’ probabile che nel 1662, la comunità ebraica genovese contava 203 persone , mentre nel 1674, anno in cui il ghetto venne spostato  negli edifici di piazza dei Tessitori, scese a 174.  E’ probabile che questa diminuzione sia dovuta al fatto che alcune famiglie ebraiche si trasferirono a Livorno e a Casale per evitare la rigidità della repubblica Genovese ostile all’ arricchimento degli ebrei.

Nel 1674, il ghetto venne trasferito vicino alla piazza dei tessitori a S. Agostino ma un vero ghetto, grande e spazioso dove raccogliere tutti gli ebrei, non si ebbe mai a Genova.

Nel 1737 dovettero avvenire nuove espulsioni in massa e molti ebrei genovesi si traferirono nel gran ducato di Toscana inizialmente i più poveri ed in seguito anche i più ricchi e questo spaventò il governo che decise di cominciare a concedere delle concessioni a chi rimaneva.

La città cominciò ad impoverirsi e così nel 1752 gli ebrei vennero riammessi e redatti nuovi capitoli più liberali , non si parlò più di ghetto , ne indossare un segno o di ascoltare prediche.

Esistono verbali del 1700 in cui si parla della necessità di avere un rabbino, un shochet e hazan, oltre ad un cancelliere per la registrazione degli atti. Da questa e da altre notizie, si desume che fino ad allora non si  assicurava  il regolare svolgimento di tutte le attività religiose.

Dopo il congresso di Vienna (1815) migliorarono le condizioni della comunità ebraica genovese agli ebrei vennero concessi i primi diritti e maggiore dignità

Da : Storia dell’ antico Ghetto ebraico di Genevoa di Alberto Rossellini

Notizie Storiche sulla comunità di Genova , Riccardo Pacifici

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